L'Uva e il Vino due eccellenze siciliane

Secondo la mitologia, l’origine del vino è indissolubilmente legata alla figura di Dioniso, figlio di Giove cresciuto dalle ninfe nelle montagne di Nisa (da qui deriva il nome Dioniso) dove c’era un ricco vigneto. Da adulto provò, quasi per caso, a spremere gli acini d’uva e da lì scoprì l’ebbrezza del vino. Da quel momento decise di andare in giro per il mondo, per far conoscere la preziosa bevanda.

A questo punto il mito si arricchisce di significati allegorici, infatti, si tramanda che per proteggere la piantina di vite durante la navigazione, Dioniso pensò di metterla dentro un osso di uccello, poi crescendo la mise dentro un osso di leone e, crescendo ancora, dentro uno di asino.
È facile decifrare il significato del mito: il vino rende allegri e leggeri come un uccello se bevuto in piccole dosi, coraggiosi come un leone se bevuto in quantità maggiori, stupidi come gli asini se bevuto in eccesso.
Nella cultura greca il vino era al centro di giochi e divertimenti per l’allegria e l’euforia sprigionata. I Romani celebravano festività molto speciali in onore di Bacco (Dioniso).

Ma le nuove scoperte dimostrano che la cultura del vino in Sicilia era già presente, prima della venuta dei Greci. A Sciacca, dentro le grotte del Monte Kronio, all’interno di un’anfora, gli archeologi hanno rinvenuto residui di un vino prodotto 6000 anni fa, oggi considerato il vino più vecchio d’Italia.
La Sicilia è una delle regioni vinicole più affascinanti d'Italia, celebre per la sua tradizione secolare di produzione vinicola e la varietà di vini di alta qualità che offre. Caratterizzata da un clima ideale e un terroir unico dove i vigneti siciliani che si trovano tra il mare e le montagne, beneficiando di una grande diversità di terreni vulcanici e calcarei. Questo terroir eccezionale contribuisce a conferire ai vini siciliani la loro identità distintiva: complessità, equilibrio e straordinaria varietà di stili. I vini rossi spesso presentano note di frutta matura, spezie e una piacevole acidità, mentre i bianchi sono noti per la loro freschezza e mineralità.
Le cultivar autoctone coltivate oggi principali sono: il Cataratto, l’Inzolia, il Grecanico, il Catarratto, il Grillo, il Nero d’Avola, il Nerello mascalese e cappuccio, il Frappato e lo Zibibbo.

Oltre a vitigni di ottima qualità, si coltiva un’uva eccellente uva da tavola.