La pesca e i pesci di Sicilia

La pesca è una delle più antiche attività economiche della Sicilia, praticata con successo sin dai tempi antichi. Numerose, infatti, sono le testimonianze dell’eccezionale qualità dei pesci e dei frutti di mare siciliani. Il primo grande cuoco della storia, Archestrato, che non a caso era nativo dell’isola, nel IV secolo a.C. esaltava la straordinaria bontà del tonno siciliano ed, in particolare, delle sue uova.

L’antica arte culinaria è riuscita a sopravvivere fino ai nostri giorni, quasi inalterata, grazie all’attaccamento della popolazione alle tradizioni e alle usanze locali. I diversi popoli che regnarono in Sicilia, dagli Arabi agli Spagnoli, dai Borboni ai Savoia, non sono mai riusciti a cancellare la tradizione culinaria siciliana ma, al contrario, l’hanno fatta propria, diffondendola in tutto il mondo.
In Sicilia è possibile consumare il pesce sia fresco che conservato. I prodotti ittici conservati sono di vario genere, dal tonno sott’olio ai filetti d’acciughe, dalle vongole alle cozze, dal pesce spada affumicato alla pasta di acciughe.
I fondali antistanti la costa siciliana, sono particolarmente pescosi. Ciò è dovuto, soprattutto, alle numerose scogliere sommerse che favoriscono la presenza di una verdeggiante flora marina.
Le principali tecniche di pesca praticate localmente sono il “palangaro”, che consiste nell’utilizzo simultaneo di numerosissimi ami; lo “strascico” che consiste nel trainare attivamente una rete da pesca sul fondo del mare; la “lampara”, tipo di pesca per pesci azzurri, praticata di notte con delle “lampare” che, grazie alla loro luce, attirano i pesci facendoli venire a galla; la pesca “a vuliari” praticata sottocosta circondando con reti le basse scogliere.
Un elemento che ha fatto la storia della pesca siciliana è la “tonnara”. I tonni, richiamati dal caldo giungono nel Mar Mediterraneo per consumare i loro riti amorosi, lì, però trovano la tonnara e con essa la morte. La cattura dei tonni, detta “mattanza” oggi viene effettuata con carattere folkloristico nell’isola di Favignana.
Oggi la Sicilia occupa un’ampia fetta di mercato mondiale nella produzione di sarde ed acciughe sott’olio e sottosale conservate, principalmente nei territori dei comuni di Sciacca ed Aspra. Le industrie ittiche conserviere, anche se con attrezzature moderne continuano a lavorare i pesci con i metodi tradizionali.